
10 Lug Gli strumenti elettronici ed i rischi per i bambini
Gli strumenti elettronici
La presenza degli strumenti elettronici è diventata, negli ultimi anni, invasiva.
Questi strumenti si ritrovano dappertutto: nelle auto, nelle strade, accanto o dietro i piatti nelle pizzerie e nei ristoranti, in spiaggia e, naturalmente, in quasi tutte le stanze della casa, comprese quelle dei bambini piccoli, insieme ai normali giocattoli.
I moderni ciucci elettronici
Soprattutto gli smartphone e le tv sono utilizzati come fossero dei moderni ciucci elettronici, in svariate circostanze: durante i pasti, nei luoghi dove il bambino non dovrebbe disturbare, ad esempio, nei ristoranti o nelle case degli amici, prima di andare a letto, quando i genitori sono occupati nei collegamenti su Skype o chattano con gli amici ma, soprattutto, sono presenti quando i genitori lasciano per un tempo eccessivo i loro figli ai nonni.
L’abuso in casa dei nonni
Questi, infatti, quando sono stanchi e sfiniti nel dover badare ai nipoti per diverse ore al giorno, non trovano di meglio che metterli davanti al televisore o dar loro in mano uno smartphone. Lo stesso fanno di solito le babysitter quando hanno voglia di starsene in pace.
D’altra parte, sia i genitori sia i nonni che le babysitter si sentono con la coscienza a posto, giacché le multinazionali che producono tali strumenti, utilizzando una pubblicità martellante, li fanno sentire utili, se non indispensabili, sia per i grandi, sia per i piccini, a causa delle loro numerose, straordinarie prestazioni.
I pregi ed i rischi
Se i pregi sono tanti, giacché in un unico oggetto, per di più portatile, sono presenti funzioni diversissime e complesse, che possono soddisfare molte esigenze, i rischi sono altrettanto numerosi e gravi. Negli adulti è stato introdotto il termine IAD (Internet Addiction Disorder) per indicare una forma di abuso-dipendenza da internet, ma i problemi più gravi sono presenti, come è logico attendersi, nei bambini al di sotto dei 6 anni. In questo periodo la vita di un bambino piccolo dovrebbe essere scandita dal dialogo e dalla relazione con i suoi genitori, nonché dalle scoperte e dai giochi effettuati da solo, con i coetanei o guidati da un adulto con il quale si è instaurato un profondo e stabile legame affettivo-relazionale. Meglio ancora se questa relazione e questi dialoghi sono vissuti fuori dalle mura di casa, in modo tale che il bambino possa godere dal contatto fisico ed emotivo con la natura.
Invece l’essere immersi, a volte per ore, in schermi, non solo non dà al bambino alcun apporto utile alla sua crescita, ma inserisce nel suo percorso evolutivo degli elementi che disturbano, alterano e nei casi più gravi possono bloccare il linguaggio e lo sviluppo emotivo e relazionale del piccolo, anche perché, la gratificazione immediata dovuta al touchscreen può facilmente creare dipendenza nel bambino piccolo, isolandolo dal mondo reale.
L’uso corretto
Per evitare ciò tutti gli strumenti elettronici dovrebbero essere assolutamente evitati nei bambini piccoli, fino ai due-tre anni dì età. Cosa d’altronde consigliata dalla American Academy of Pediatrics (l’accademia statunitense di pediatria), una delle più istituzioni mediche più prestigiose degli Stati Uniti (Bilbao Á.).[1]
È stato evidenziato, infatti, che l’uso di questi strumenti può provocare nei bambini sintomi di malessere psicologico come: ritardo nello sviluppo delle capacità di comunicazione, nella motricità fine e grossolana, nella risoluzione dei problemi e abilità sociali; irrequietezza motoria; vomito; ansia e apatia; sintomi di chiusura ed isolamento; ritardo nel processo maturativo; ridotte capacità di astrazione. Può, inoltre, causare un aumento dei problemi comportamentali, come difficoltà di attenzione e iperattività. Inoltre, può interferire con il sonno dei bambini, causando difficoltà ad addormentarsi e sonno di scarsa qualità.[2]
La conseguenza più grave è che l’uso di questi dispositivi elettronici può stimolare il bambino molto piccolo, che spesso già soffre per un ambiente poco idoneo al suo sviluppo, ad allontanarsi dalla realtà, per vivere in un suo mondo immaginario e irreale. Si è visto, infatti, che i bambini che passano molto tempo davanti agli schermi tendono a interagire meno con i loro coetanei e con gli adulti.[3] L’uso di questi schermi è, inoltre, associato ad alterazioni dell’elettroencefalogramma delle regioni corticali e ritardo nello sviluppo del linguaggio, poiché per acquisire la funzione linguistica, il bambino necessita di una buona serenità ed equilibrio interiore, ma anche di un lungo, continuo contatto e dialogo con le figure genitoriali e non con degli strumenti privi di capacità di dialogo, ascolto e capacità affettivo-relazionali.
Tratto dal libro di Emidio Tribulato “Prevenire la chiusura autistica”.
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[1] Bilbao Á., (2023), Il cervello del bambino spiegato ai genitori, Milano, Salani editore, p.221.
[2] https://www.medicitalia.it/blog/pediatria/9144-effetti-dei-dispositivi-digitali-sullo-sviluppo-del-bambino.html.
[3] https://www.amicopediatra.it/crescita/lo-smartphone-fa-davvero-male-ai-bambini_dipendenze_tecnologia-e-mass-media/.