La scelta del partner

La scelta del partner

 

La scelta della persona d’amare e con la quale condividere la propria vita è fondamentale. Le motivazioni che spingono due giovani a scegliersi reciprocamente per un cammino amoroso da percorrere insieme, sono le più varie.

  • Intanto la scelta può cadere sulla persona che piace. Una persona piace se suscita sentimenti positivi o è associata a sentimenti ed emozioni piacevoli e gradevoli. Se stiamo bene con una certa persona, quella ci piacerà. Al contrario, l’antipatia è il risultato di sentimenti negativi suscitati dall’altro o semplicemente associati all’altro. Poiché ogni rapporto è un misto di sentimenti positivi e negativi, se prevalgono i sentimenti positivi quella persona ci piacerà; se prevalgono quelli negativi quella persona non ci piacerà.1

  • La scelta può cadere sulla persona di cui si è innamorati, oppure su una persona dello stesso ambiente nel quale si vive,2 o che presenta una classe sociale che offre maggior sicurezza, stabilità o prestigio.

  • Si può, inoltre, scegliere una persona che corrisponda ai propri bisogni sessuali, affettivi, di dialogo e di relazione oppure si può scegliere una persona che abbia caratteristiche vicine o simili al proprio carattere, alla propria morale, ai rispettivi fini e valori. La omogamia nel modo di pensare, nel modo di vivere, nei sogni e nelle aspirazioni è una delle molle che porta alla scelta. Ad esempio: Giovanni sceglie Luisa perché avverte in lei, anche se confusamente, gli stessi valori che albergano nella sua anima, in lei avverte gusti simili, uguali aspirazioni ed interessi. Sente che anche lei ha gli stessi scopi nella vita.

  • Ma, stranamente, la scelta può essere operata per un bisogno opposto. Si può scegliere una persona con caratteristiche complementari.

 

Maria, una donna timida, chiusa, complessata, che aveva difficoltà a guardare gli altri negli occhi e che aveva trascorso la sua vita sui libri, senza mai uscire di casa se non con i genitori e con un’amica fidata, scelse Francesco, un giovane spavaldo, brillante, molto socievole, amante della vita mondana. Scelse, cioè, un uomo che si muoveva nel mondo, viveva, amava e si attivava, come lei avrebbe voluto ma non era mai riuscita a fare a causa della sua timidezza e dei suoi complessi. Cercò e si innamorò, quindi, a motivo d’un bisogno complementare al suo. A volte, questo tipo di scelte può portare un buon compenso; altre volte, come nel caso di Maria, la scelta non fu felice in quanto, dopo la breve fase dell’innamoramento, i due coniugi iniziarono a criticarsi aspramente, rimproverando all’altro proprio le caratteristiche seguendo le quali, in un primo momento, avevano fatto la loro scelta.

 

  • Se, invece, la madre, il padre o la nonna che ci ha educati o il fratello con il quale bisticciavamo da piccoli risvegliano in noi sensazioni odiose, la scelta può cadere su qualcuno che a loro non somigli affatto. Si sceglie, allora, qualcuno che abbia colore dei capelli, caratteristiche fisiche, odore o atteggiamenti che non ricordino minimamente quelli delle persone odiate che ci hanno fatto soffrire o che ci hanno umiliato.

  • Altre volte si cerca un compagno o una compagna che sia in grado di mitigare la nostra ansia. Si cerca allora un uomo o una donna che possa rappresentare una potenziale cura ai nostri mali psichici.

  • La scelta può cadere anche su qualcuno che si collega, anche per particolari apparentemente insignificanti, ai ricordi infantili: la madre o il padre tanto amati. Il fratello e la sorella maggiore o un altro parente che si voleva imitare e che si ammirava tanto da piccoli.

 

Marta si innamorò di Emilio che le ricordava molto un bambino molto gentile e premuroso che abitava nel suo stesso pianerottolo, con il quale aveva giocato a lungo nella sua infanzia e del quale era segretamente molto attratta, tanto che aveva pianto quando i suoi si erano trasferiti in un’altra città e non aveva più potuto incontrarlo.

Salvatore, un giovane meccanico, scelse Daniela, perché nel suo modo di parlare e di porsi le ricordava la zia Maria, che abitava accanto alla sua casa e che era sempre pronta ad accoglierlo e consolarlo quando veniva aspramente rimproverato dai suoi genitori e lui si rifugiava piangente tra le sue braccia sode, mentre avvertiva in lei, nella sua pelle, un buon odore fatto di accoglienza, ascolto e conforto.

 

In alcuni casi la scelta effettuata sfugge anche ad un esame attento e razionale delle qualità dell’altro e può nascere da motivazioni irrazionali le più varie. Si tratta, a volte, di motivazioni molto confuse e contraddittorie.

Dal punto di vista riproduttivo, per Buss, per potere sedurre un compagno valido, occorre manifestare certe qualità ambite dai membri dell’altro sesso e quindi il primo scopo è quello di segnalare le proprie doti e risorse mediante gli atti d’amore.3 Sempre dal punto di vista riproduttivo per Buss, da chi aspira ad essere amato, viene segnalato ciò che l’altro non ha, soprattutto come dote attribuita al proprio sesso, ma che desidera avere. Poiché le capacità procreative della donna sono più limitate rispetto a quelle maschili, essa dovrà scegliere un compagno capace di investire tutte le sue risorse nella procreazione. Le donne preferiranno, quindi, maschi che diano segnali in questo senso: prestanza fisica, denaro, patrimonio, ingegno. I maschi, d’altra parte, cercheranno donne fertili, le quali diventeranno una risorsa di ciò che loro sono carenti e quindi andranno in cerca di donne che potrebbero avere valide capacità riproduttive. Saranno preferite le donne belle, giovani, sane, con pelle morbida che è indice di buona salute.4

 

Più la scelta è rapida, come nel cosiddetto colpo di fulmine, meno possibilità vi sono di fare una scelta ragionata.5 Pertanto non si può considerare una vera scelta.

Da non dimenticare, inoltre, che l’amore, ma soprattutto l’innamoramento accentua le affinità, in quanto l’altro cerca di essere e mostrarsi ai nostri occhi così come noi vorremmo che fosse. Nel contempo può accadere di vedere in lui o in lei caratteristiche a volte totalmente inesistenti che, consciamente o inconsciamente, cerchiamo e che vorremmo possedesse. Non bisogna, infine, sottovalutare il fatto che gli elementi che hanno una certa importanza all’inizio della relazione non sono gli stessi che svolgono la loro azione dopo qualche anno o solo dopo qualche mese.

COME OPERARE NELLA SCELTA DEL PARTNER

Negli ultimi decenni l’interesse e quindi anche la successiva decisione nella scelta si sono sempre di più focalizzati sugli apporti sentimentali e su quelli estetici, trascurando il resto. Sappiamo però che è molto rischioso e limitativo per la stabilità, la felicità ed il futuro della coppia e della famiglia, fare solo o prevalentemente una valutazione dei sentimenti messi in gioco o valutare solo l’aspetto fisico: “Che magnifici occhi verdi che ha”. “Che belle gambe!” “Che muscoli possenti!” “Quanto mi ama!”

La valutazione andrebbe fatta su tutti i parametri in quanto è tutta la persona che vogliamo sposare. E’ con tutta la persona che vogliamo convivere, se possibile per tutta la vita, e non solo con il suo corpo o con i nostri e suoi sentimenti in quel momento.

Una scelta operata tenendo conto soltanto degli elementi estetici e sentimentali è una scelta indubbiamente molto rischiosa, in quanto è come se andassimo a comprare una casa da abitare e nella quale dovremo vivere forse per sempre e la nostra attenzione fosse focalizzata quasi esclusivamente sulla sua bellezza estetica e sui sentimenti che ci procura, trascurando altri elementi importanti come la qualità e la solidità del manufatto e la rispondenza alle esigenze abitative nostre e dei nostri figli. Un comportamento di tal genere sarebbe giudicato perlomeno avventato e superficiale.

Per tali motivi il potenziale affettivo, cioè la voglia di amare di molte persone, soprattutto giovani, può risultare male investita o sprecata quando si trascurano le qualità che sono fondamentali per una ricca e solida vita di coppia e per un sereno ménage familiare.

La spiegazione di questo comportamento giovanile è nota: nella nostra società occidentale, dopo l’esplosione del sentimentalismo avvenuta nell’ultima metà del secolo appena trascorso, gli elementi più importanti, in un rapporto di coppia, sono considerati quelli estetici e quelli sentimentali e passionali, mentre è trascurato tutto il resto. Delle altre componenti del partner è anzi sgradevole e fuor di luogo parlare in quanto in un rapporto a due basta piacersi e amarsi. Tutto il resto è solo una cornice che, se a volte può essere utile, molto spesso può disturbare il sentimento amoroso.

Difficilmente si pone l’accento sulle caratteristiche di personalità: elastica o rigida, serena o ansiosa, paziente o facilmente irritabile, gioiosa o triste. E ancora: dolce o aggressiva, aperta o chiusa, attiva o apatica, disponibile o permalosa, sincera o bugiarda, equilibrata o instabile, matura o immatura, disponibile o arrogante.

Sempre più raramente si valutano qualità fondamentali per una futura vita familiare e di coppia come la capacità di sacrificio, impegno e donazione.

Né è tenuta nella giusta considerazione la presenza o meno d’un atteggiamento serio e responsabile oppure poco disposto al dono, al sacrificio e alla cura.

Non si apprezzano e valutano correttamente nella persona che s’incontra e con la quale si vogliono scambiare sentimenti d’amore, la presenza o meno di disturbi psicologici con consequenziali segnali d’immaturità, nevrosi o peggio di psicosi. E non ci si chiede quanto e come questi disturbi psicologici influenzano la sua vita, i suoi pensieri, le sue scelte, i suoi obiettivi.

Se è vero che non sempre la presenza di disturbi psicologici ha come conseguenza una frattura dell’unione, per cui a volte la nevrosi dell’uno è compensata dalla nevrosi dell’altro, è altrettanto vero però che la presenza di un’evidente alterazione psicologica anche in uno solo degli elementi della coppia, comporta quasi sempre un danno educativo nella prole. La possibilità di tale danno non bisognerebbe affatto sottovalutarla nella scelta del compagno di vita. Come non bisognerebbe sottovalutare tutte le dipendenze: uso di stupefacenti, abuso di alcool, gioco d’azzardo ecc..

Un altro bagaglio fondamentale che dovrebbe essere valutato nella scelta del partner riguarda i valori. Quanti e quali valori religiosi, umani e civili egli porta nel suo animo e nella sua mente? E se porta dei valori, in che ordine stanno e quanto influenzano la sua vita? Quali sono i più importanti? Quali mette ai primi posti? Mette al primo posto il successo, il denaro, la bellezza, il piacere della conquista, oppure la famiglia, le capacità di cure, l’amore per l’educazione dei figli, l’impegno verso gli altri?

Per quanto riguarda le esperienze, quali esperienze lo hanno segnato? Sono esperienze deludenti, frustranti, impoverenti, oppure arricchenti, formative e positive?

Bisognerebbe inoltre porre la giusta attenzione all’identità ed al ruolo di genere. Ha un’identità sessuale ricca o povera, chiara o confusa, piena o limitata?

E ancora: possiede un bagaglio formativo e culturale che lo renda capace di cure, attenzioni, tenerezze, disponibilità all’incontro, oppure è portatore d’un bagaglio formativo prevalentemente di tipo tecnico-professionale, incapace di ascolto ed accoglienza?

Per finire sono fondamentali le caratteristiche della rete familiare, amicale e sociale nella quale il giovane o la ragazza sono inseriti. La sua rete familiare è ricca o povera? E’ sana o ammalata? La sua rete amicale ha finalità di aiuto, sostegno e indirizzo alla coppia e ai singoli oppure ha funzione solo di tipo ludico? Frequenta un gruppo di amici con il quale divertirsi e trascorrere solo delle serate piacevoli, oppure il suo tempo libero lo trascorre insieme a dei giovani con i quali è possibile affrontare temi impegnati ed importanti, capaci di stimolare la maturità dei suoi comportamenti, capaci di aprire nel suo animo e nella sua mente nuovi importanti orizzonti?

Mentre poeti e scrittori esaltano l’amore romantico, buona parte degli studiosi sono d’accordo sul fatto che la vitalità d’un rapporto dipende solo in piccola parte dai sentimenti iniziali. Se un rapporto sfiderà gli anni, si manterrà nel tempo, sarà fecondo d’emozioni positive, di gioia, di soddisfazione reciproca, non è tanto in relazione alla passione o peggio all’innamoramento presente nella fase iniziale del rapporto, ma a tutti quegli altri elementi di personalità e familiarità oggi spesso trascurati dei quali abbiamo parlato sopra.

 

Da quanto abbiamo detto risulta chiaro che, per la riuscita di un matrimonio gli attori principali sono i due giovani che vivono l’amore o decidono di amarsi e costruire insieme una nuova cellula familiare, ma gli attori secondari, altrettanto importanti, sono molti altri. Intanto i genitori di lui e di lei e poi i loro parenti, gli amici e ancora le autorità religiose e civili ed infine tutta la comunità umana dove la coppia vive ed è stabilmente inserita. Ognuno di questi può dare un notevole contributo e un apporto positivo o negativo.

1 BYRNE, D. E. – MURNEN, S. K., (2002), “Il mantenimento del rapporto d’amore”, in Sternberg, R. J. – Barnes, L. M, a cura di, La psicologia dell’amore,Bompiani, Bologna, p.329

2 Sei volte su dieci ci si sposa con una persona dello stesso comune, mentre tre volte su dieci ci si sposa con una persona della stessa provincia.

3 BUSS, D. M. (2002), “Gli atti d’amore”, in Sternberg, R. J. – Barnes, L. M., a cura di, La psicologia dell’amore, Bompiani, Bologna, p.121.

 

4 BUSS, D. M. (2002), “Gli atti d’amore”, in Sternberg, R. J. – Barnes, L. M, a cura di, La psicologia dell’amore, Bompiani, Bologna, p.124.

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