Scrittura con le parole già composte

SCRITTURA CON PAROLE GIA' COMPOSTE

 

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Osservazione

          Due sono le condizioni che maggiormente ci possono spingere a utilizzare questi sussidi. La prima nasce da un nostro desiderio di far esprimere con parole scritte un bambino piccolo di circa 3-4 anni che, data l’età, difficilmente potrebbe esprimersi per iscritto in altro modo. La seconda e più importante condizione nasce dall’osservazione di bambini con gravi disturbi motori e menomazioni alle mani o alle dita, che hanno però raggiunto uno sviluppo intellettivo tale da poter associare e ricordare le parole scritte, con gli oggetti e le immagini corrispondenti, anche se non sono pronti alla scrittura e lettura analitica.

Valutazione               

Notiamo a volte in bambini che hanno disturbi anatomici e nella coordinazione motoria, ad esempio bambini cerebropatici, una discrepanza fra le capacità intellettive, e le fini e complesse capacità motorie indispensabili per la scrittura mediante i normali strumenti (penna e matita).

In questi bambini, nonostante tutti i tentativi di rieducazione motoria, persistono spesso difficoltà tali da rendere impossibile o estremamente difficoltosa l’espressione grafica.

A volte riescono lo stesso a scrivere con la penna, ma a prezzo di enorme tensione e con accentuazione dei disturbi spastici e dei riflessi patologici.

In questi casi, insistere nella preparazione alla scrittura con mezzi consueti, ci sembra antieconomico per la globalità degli interessi del bambino.

Molto meglio utilizzare strumenti di espressione diversi, ma altrettanto validi, per permettergli di comunicare ed esprimere i suoi pensieri, le sue idee, le sue emozioni:

1)    CARTONCINI CON PAROLE Già COMPOSTE;

2)    LETTERE MOBILI

3)    PERSONAL COMPUTER

Tra questi è naturalmente necessaria una gradualità e una scelta che tenga conto delle possibilità sia psichiche che motorie del soggetto.

1)    CARTONCINI CON PAROLE Già COMPOSTE

Questi cartoncini, li troviamo in commercio con parole associate o no all’immagine corrispondente.

Affinché un bambino piccolo o cerebroleso possa esprimersi attraverso parole già stampate, è necessario che siano attuate, da parte dell’educatore, le condizioni indispensabili per l’acquisizione di qualunque messaggio.

Il messaggio deve essere infatti:

•     “ chiaro”. Nel nostro caso le  immagini grafiche devono essere grandi, chiaramente stampate con un bel colore, ad esempio il rosso, ma soprattutto hanno bisogno di una presentazione che non dia adito a confusione.

•     “forte” . in questa attività la forza del messaggio può essere accentuata con l’associazione più che con oggetti concreti, con persone che hanno per il soggetto una notevole pregnanza e risonanza affettiva.

Solo successivamente si può passare ad associare le parole agli oggetti e quindi alle immagini più comuni.

•     “ripetuto”. La ripetizione è indispensabile, ma deve essere evitata la noia. Pertanto la parola proposta deve essere alternata con altre parole, ma anche con altri tipi di giochi o con manifestazioni di affetto. Questo, prima che il bambino avverta stanchezza e, come dice il Doman «prima che il bambino lo desideri».

Infatti l’attenzione di un bambino piccolo o cerebroleso è breve, per cui è necessario dare continuamente altri stimoli e cambiare attività, anche se, dopo qualche tempo, è possibile ripresentare un’attività precedente.

Il luogo dove attuare questi esercizi dovrebbe essere una stanza con pochissimi arredi, oggetti, mobili, e quadri che potrebbero distrarre l’attenzione del bambino.

Quando questi riconosce le parole scritte, manifestategli la vostra gioia. Non è necessario premiarlo con dolciumi o altro, il piacere di imparare è già una gratificazione sufficiente.

Attività

➢    Esprimersi con una singola parola. Metteremo davanti al bambino un cartoncino che assoceremo, anche in senso fisico ad un oggetto o meglio, come abbiamo detto, ad una persona e lui cara. Ad esempio gli daremo il cartoncino –MAMMA- perché lo prenda e lo consegni alla madre.

Durante la prima lezione ci occuperemo  solo di questa parola. Dopo aver giocato, facendola consegnare alla madre, la metteremo in un album accanto ad altre immagini di  mamme.

Solo il secondo giorno useremo la parola –PAPA’- allo stesso modo con il quale avremo fatto apprendere la parola –MAMMA-. Anche per questa parola ritaglieremo e incolleremo sul solito album tante immagini di –PAPA’- .

A questo proposito dobbiamo dire che se il bambino e molto piccolo sarà bene mettere delle foto del padre e della madre; se il bambino è più grandicello qualunque foto di uomo o donna andrà bene per simbolizzare PAPA’ e MAMMA.

Nella terza giornata di questa attività, presenteremo al bambino prima la parola “MAMMA” e poi la parola “PAPA’ ”. Le metteremo insieme, dopo che le avrà ben distinte con la scritta: “MAMMA e PAPA’”.

Successivamente e gradualmente quando sceglierà con sicurezza tra i due, aggiungeremo una terza parola, ad esempio “ZIO-NONNA”, -giocando a farsela consegnare e farsela ridare. Anche queste le sistemeremo nell’album come le precedenti. Per quanto riguarda le parole da scegliere in successione, maggior interesse il bambino presenta per persone conosciute dal bambino stesso, ad esempio NONNO-NONNA , ZIO-ZIA o i nomi dei fratelli, delle sorelle o altre persone che per lui assumono molta importanza.

➢    Le azioni. Il nome delle azioni deve essere mimato, accompagnandolo con il soggetto che lo compie.

Ad esempio:

MAMMA: e si fa vedere il cartoncino “ MAMMA”, SALTA e dopo aver saltato si fa vedere il cartoncino corrispondente. La stessa azione mimata si farà fare al bambino o ad altre persone della famiglia. Nell’album metteremo l’azione e il soggetto che la compie. Ad esempio: “MAMMA SALTA - MARIO BALLA”.

➢    Gli aggettivi. Inseguito gli metteremo davanti due tre cartoncini con nomi indicanti persone e oggetti, e accanto due o tre cartoncini indicanti aggettivi.

Lo inviteremo ad associare le due cose, ad esempio:

PAPA’ sarà associato all’aggettivo GRANDE

MAMMA          »             BELLA   

MARIO            »       PICCOLO

Il bambino avrà quindi costruito una piccola frase  utilizzando globalmente parole scritte.

➢    Gli articoli. Per completare la sua frase gli metteremo sulla sua sinistra, gli articoli principali.

Gli daremo 2-3 cartoncini tra cui scegliere, per ogni elemento della frase.

Ad esempio:

IL PAPA’ è GRANDE

LA BAMBOLA è BELLA

IL PRATO è VERDE

In ogni caso prima di far rileggere qualsiasi frase sarà necessario che conosca ogni singola parola.

I limiti di questo gioco sono dovuti alla difficoltà di esprimere frasi complesse.

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