Materiale didattico

Latest Tips & Tricks About Baby Care

Credibly benchmark worldwide applications before a plug play processes dramatically.

Mauro e Camilla

Mina Petracchi

 

 

 

 

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Mauro e Camilla imparano a leggere utilizzando le sillabe.

 

 

Metodo e caratteristiche 
Premessa
Il metodo si basa sul convincimento che il bambino impari a leggere e a scrivere più facilmente se gli si propone un tipo di apprendimento audio-video-percettivo “strettamente 
legato” ai suoni che effettivamente ascolta e pronuncia.
Evidentemente questi suoni non sono quelli dei fonemi isolati, cioè delle singole lettere 
dell’alfabeto, salvo rare eccezioni come la consonante sss (prolungata per invitare al silenzio) 
e le vocali seguite o no dai punti di domanda o di esclamazione (oh!, eh?, a, e, i...).
Deve sembrare, infatti, un’astrazione al bambino che fa il suo ingresso a scuola sentir 
parlare di m, t, b... E ci si illude, se si pensa di essere più chiari, quando si precisa: m di 
moto, t di topo...
I suoni a cui, il bambino è abituato sono, in effetti, quelli di tipo sillabico, raramente isolati (ma, si, no, da, ci...), più spesso riuniti in sequenze, che costituiscono le nostre parole 
e quindi il nostro linguaggio. 
Essi possono essere semplici (consonante + vocale) oppure composti (consonanti + vocale) ed ognuno di essi, vera e propria unità fonetica, viene pronunciato con una sola 
emissione di voce.
Concludendo quanto dichiarato nella premessa, dovrebbe essere, allora, il suono sillabico a costituire la base per l’apprendimento del codice relativo alla letto-scrittura.
Naturalmente, quanto detto non vuole assumere significato di scoperta o di semplicismo 
di tipo teorico, ma solo di adesione (frutto di esperienza di insegnante prima e di pedagogista poi) a coloro che lo sostengono. 
Eppure, è spesso il metodo alfabetico o fonetico (apprendimento della letto-scrittura che 
inizia col conoscere, invece, le singole lettere scritte o grafemi ed orali o fonemi) ad essere utilizzato per il bambino con capacità intellettive integre e, soprattutto, per quello meno dotato.
Probabilmente si ritiene che la semplificazione iniziale (presentazione di una lettera alla 
volta), comportando un alleggerimento dello sforzo di discriminazione e memorizzazione grafo-fonetica, faciliti opportunamente l’apprendimento.
I fautori del metodo alfabetico, pur partendo da rispettabili presupposti critici nei confronti 
del metodo globale, a causa delle difficoltà che si incontrano nell’ affrontare poi il momento 
analitico ( difficoltà più temute che reali secondo il parere di chi scrive), sottovalutano, però, 
gli svantaggi che da esso derivano: 
1° - Quando il bambino inizia a leggere, secondo il suddetto metodo, deve costituire il suono 
di ciascuna sillaba che compone la parola, unendo la vocale alla consonante, a voce o mentalmente (ad es., la m con la o si legge mo!). Tale associazione audio-video-percettiva e cinestetica (movimenti utili all’articolazione dei suoni di due o più lettere), non facilmente però è 
o diventa un fatto meccanico e quindi rapido e certo. Le inevitabili pause intercorrenti tra una 
sillaba e l’altra ritardano il costituirsi di una giusta automatizzazione della lettura che risulta 
lenta, sofferta, poco comprensibile a grave detrimento dell’interesse per il suo contenuto.
Le cose si complicano nel caso di parole lunghe e complesse e soprattutto se, al lavoro di decodifica, sia impegnato il bambino con capacità di base non del tutto adeguate.
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2° - La confusione tra il nome di ciascuna lettera alfabetica ed il suo effettivo suono, determina complicazioni nell’apprendimento. Basti pensare alle varie effe, emme, zeta... del passato. 
Ed ancora oggi una invisibile i sembra seguire b, c, d, p... per cui, ad es., ba o pa può essere 
letta bia o pia, e coniglio viene scritto coniglo.
Più semplice ed opportuno, allora, conoscere direttamente il suono della sillaba già graficamente costituita, che non vuol dire imparare sterili (perché isolati) suoni sillabici. Vuol dire, 
piuttosto, iniziare a conoscere e riconoscere i suddetti suoni nell’ambito di parole accompagnate dai relativi disegni ed appartenenti al comune linguaggio (nomi comuni di cose, 
persone, animali). 
A favore di quanto detto, vanno ricordati alcuni risultati di studi metalinguistici che riconoscono al bambino di cinque- sei anni indubbie capacità di “manipolare” aspetti strutturali 
della parola e, fra queste, quella di “segmentare” intere sillabe ( notare: “segmentare” intere 
sillabe, cioè suoni completi, non certo fonemi isolati.)
Ma allora, perchè non “approfittare” di tali capacità quasi sempre spontanee ed utilizzarle 
come mezzo di apprendimento della letto-scrittura?
D’altra parte, ripercorrendo le tappe dell’apprendimento del linguaggio infantile è noto che, 
dopo il periodo di lallazione ( primi rudimentali suoni), la prima articolazione dello stesso avviene tramite la pronuncia, chiaramente spontanea, di vere e proprie sillabe.
L’imitazione del linguaggio adulto, infatti, sia di quello più o meno complesso perchè 
proveniente dall’ambiente circostante o di quello semplificato a lui diretto e caratterizzato dalla ripetitività di particolari sostantivi, verbi, suoni isolati ma significativi per la loro 
carica di emotività, porta comunque il bambino ad articolare innanzitutto suoni sillabici 
e quindi completi.
Sarebbe bene allora, che altrettanta naturalezza e, quindi compiutezza, caratterizzasse 
l’apprendimento della letto-scrittura.
E se è vero, come si vuole sostenere, che la conoscenza grafo-fonetica della sillaba semplifica l’apprendimento della letto-scrittura, a maggior ragione i bambini con difficoltà di 
apprendimento di tipo generico e quelli potenzialmente dislessici dovrebbero avvalersi 
del metodo sillabico.
Per concludere, le pagine di Mauro e Camilla 1 propongono all’intera classe e direttamente al singolo bambino un metodo sillabico puro e lo sviluppano in maniera chiara e 
semplice.
L’allegato libro-guida affianca e chiarisce eventuali dubbi di percorso; offre suggerimenti 
per attività ludico-formative e per lo sviluppo dell’attenzione, della riflessione, della fantasia. 

I mestieri e le professioni


 

 

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 Caratteristiche

 Scopo di quest’album è quello di far conoscere ai bambini disabili e normali  il nome e alcune caratteristiche dei vari mestieri e delle diverse  professioni.

Per fare ciò, nella prima parte dell’album,  che è stato strutturato con il sistema a scelta multipla incrociata, abbiamo utilizzato delle schede doppie. In una sono presenti delle brevi descrizioni che il bambino deve  associare alle immagini e ai nomi ai quali queste descrizioni si riferiscono.  Nella seconda parte le schede sono strutturate  con un sistema a scelta aperta per cui il bambino, dalla descrizione, dovrà riconoscere il mestiere o la professione della quale si parla e dire il nome.

 

 

 

 

Prima parte dell’album

 

 

Seconda  parte dell’album

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Matematica

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Caratteristiche

Per le tematiche inerenti la matematica è stato utilizzata la programmazione a gruppi.

Tale programmazione permette, mediante l’utilizzazione di cinque o più schede, l’apprendimento rapido e facilitato di contenuti didattici, anche complessi, di cui vogliamo far partecipe l’alunno. Come in ogni tipo di apprendimento programmato, la richiesta è molto semplice, breve e spesso non è necessaria alcuna spiegazione, in quanto le immagini che l’accompagnano sono in grado di chiarire quanto detto.

Ogni nozione, con questa metodica, viene elaborata mediante una serie di schede in cui, dopo  una presentazione e spiegazione iniziale della tematica, si passa per gradi all’enucleazione dei concetti e termini essenziali e quindi, anche mediante una serie di esercizi, alla verifica dell’apprendimento.

I concetti di matematica sono proposti in ordine logico. Sarebbe bene seguire tale disposizione. In ogni caso però l’insegnante, avendo a disposizione l’indice, può far effettuare al ragazzo un suo percorso individuale.

 

Leggo anch'io - Lettura sillabica facilitata ( seconda parte)

 

Scarica:

Leggo anch'io, seconda parte, volume 1

Leggo anch'io, seconda parte, volume 2

Leggo anch'io, seconda parte, volume 3

Leggo anch'io, seconda parte, volume 4

 

 

 

Caratteristiche

Obiettivo di questo lavoro è stato quello di rendere la lettura accessibile a un numero il più vasto possibile di bambini.

Sappiamo infatti che la lettura analitica, la quale implica la sintesi e l'analisi sillabica, presenta delle difficoltà notevoli insite nei processi percettivi e logici che sottendono a questo tipo di attività.

Quando infatti il bambino si ritrova a leggere una sillaba, partendo dalla conoscenza delle consonanti e delle vocali, è costretto ad unire l'elemento fonico della consonante che, in qualunque modo la si pronunci viene avvertita sempre unita ad una vocale, con un altro elemento fonico  presente nella parola scritta, un'altra consonante o una vocale.

In ogni caso è costretto mentalmente ad eliminare dalla consonante la parte fonica riguardante la vocale, prima di unirla agli altri elementi presenti nella parola. Ad esempio per leggere "pane" il bambino è costretto a pensare al suono della "p" che può essere pronunciata come "pi" "pu" o in altro modo ancora, ma che in ogni caso non è mai un suono puro e chiaro. 

A questo deve poi associare la vocale "a" sottraendo il suono "i" o "u". La stessa cosa deve fare per la sillaba "ne". Quando si trova davanti a dei digrammi o trigrammi questa attività diventa ancora più complessa in quanto per leggere ad esempio " stra " e costretto ad unire suoni diversi "su" "tu" "ru "  "a" sottraendo ad ogni consonante il suono vocalico.

Anche nella scrittura, in cui si attua l'analisi uditiva delle parole, l'operazione è altrettanto complessa pertanto sono necessarie capacità intellettive di buon livello.

Nella lettura sillabica invece il bambino pronuncia, associa e memorizza i suoni delle sillabe in maniera chiara ed inequivocabile in quanto ogni configurazione grafica ha un suono preciso e netto.

Per tale motivo nel programmare una lettura estremamente facilitata abbiamo scelto il metodo sillabico, in quanto, tra l'altro, per i motivi sopraddetti consideriamo la sillaba e non la consonante l'elemento base e quindi il primo mattone di ogni parola.

Per favorire al massimo la chiarezza, l'apprendimento, la memorizzazione  e l'utilizzazione delle sillabe, ognuna, nel metodo proposto in " Leggo anch'io" viene sottoposta a un percorso cognitivo ben preciso, che è stato individuato  mediante continue verifiche sul campo.

L'apprendimento è possibile da un'età mentale o cronologica di quattro anni.

In questa seconda parte di Leggo anch'io sono presentate, per l'apprendimento, sillabe più complesse come digrammi e trigrammi.

Quantità e numeri da 11 a 30

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Caratteristiche

 

Gli obiettivi di queste schede riguardano la discriminazione, il riconoscimento, la scrittura dei simboli numerici e la corrispondenza con le quantità equivalenti.

Per un più rapido e precoce apprendimento è stato utilizzato uno schema programmato.

L’apprendimento seguendo questa metodica, viene attuato dapprima mediante una ricerca discriminativa formale, ad esempio: la quantità undici, simbolizzata da una decina più una pallina, viene associata al numero – 11 -  che è da ricercare, per confronto tra altri numeri, in modo tale da favorire la focalizzazione dell’attenzione e l’apprendimento del simbolo.

Successivamente viene richiesta l’associazione tra due o tre simboli numerici e le quantità corrispondenti e viceversa.

Alla quantità è stata data sempre una particolare configurazione spaziale, su base cinque, in modo tale da rendere più facile la sua memorizzazione e le future operazioni di somma e sottrazione che utilizzeranno sempre questa configurazione spaziale. Ogni gruppo è intervallato da schede che servono di controllo e verifica dell’apprendimento precedente, ma anche da stimolo alla scrittura dei simboli. Per facilitare l’apprendimento dei simboli numerici alle schede di quantità e numeri sono state aggiunte quelle riguardanti la memoria di numeri.

 

 

Numeri Romani

 

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 Caratteristiche

Per l’apprendimento dei numeri romani si è utilizzato un sistema programmato ad inserimento progressivo, con risposta a scelta multipla incrociata. Con tale metodologia di programmazione, l’elemento nuovo di cui si vuole l’apprendimento, viene inserito  nella parte bassa della scheda, come ultima domanda. In tal modo il suo riconoscimento viene facilitato al massimo.

UTILIZZAZIONE

L’insegnante facendo leggere al minore il numero arabo presente nella parte sinistra della scheda, chiederà di farlo associare all’equivalente numero romano. In una fase successiva, coprendo con un quaderno la parte destra della scheda, il ragazzo potrà effettuare le schede a scelta aperta scrivendo egli stesso i numeri romani. In tal modo potrà effettuare una sistematica autocorrezione.

 

ETA’ DI RIFERIMENTO

Dieci anni e oltre.

 

 

Moltiplicare

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 Caratteristiche

Il concetto del moltiplicare è sicuramente uno dei più complessi che l’alunno di scuola elementare è costretto ad affrontare.

Gli autori per semplificarlo hanno cercato varie strategie, con risultati più o meno apprezzabili. Anche noi, dovendoci occupare di bambini con difficoltà nell’apprendimento abbiamo voluto rendere il più semplice possibile il concetto di moltiplicazione mediante l’ausilio di uno stratagemma : lo specchio.

Quando un oggetto è posto davanti ad uno o più specchi, in questi vengono riflesse delle quantità che sono in rapporto alla quantità degli oggetti ed al numero degli specchi.

Ad esempio la quantità due, in uno specchio rimane due, in due specchi diventa quattro, in tre sei e così via.

 

UTILIZZAZIONE

L’educatore farà vedere al bambino l’oggetto  e gli specchi in cui questo si riflette. Chiederà quindi al bambino di osservare, contare e riferire tutto ciò che viene riflesso, cercandolo nelle risposte a scelta multipla. Il bambino si accorgerà che,  se è presente un solo specchio, la quantità rimane invariata, mentre se sono presenti più specchi la quantità sarà moltiplicata in rapporto al numero di questi.

 

ETA’  MENTALE DI RIFERIMENTO

 Sette anni

 

Numerare per due-cinque-dieci

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Caratteristiche

Quest’album è programmato per l’apprendimento della numerazione progressiva per due – cinque – dieci.

Per una migliore comprensione del concetto di numerazione, nella prima parte del lavoro, sono presenti sia le quantità che i simboli numerici, in tal modo il bambino potrà avere contezza del concetto di progressione e di regressione.

Anche in queste schede, alle quantità, è stata data una particolare configurazione spaziale su base cinque, in modo tale da permettere una più facile comprensione e memorizzazione. L’unità è stata simbolizzata con una pallina, la decina  con un rettangolo. Progressivamente le quantità sono state eliminate, in modo tale da completare l’apprendimento senza l’aiuto di queste.

 

UTILIZZAZIONE

L’educatore  chiederà al bambino di leggere i simboli numerici, facendo notare la progressione  delle quantità poste sopra ogni simbolo, quindi gli chiederà, dove si trova nella parte destra del foglio la quantità e il simbolo che seguono quello letto per ultimo.

Per verificare e completare l’apprendimento le stesse schede sono successivamente presentate a scelta libera, in queste il bambino dovrà dire verbalmente o scrivere su un foglio a parte il numero corretto.

 

ETÀ  MENTALE DI RIFERIMENTO

Sette anni

Sottocategorie

 

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